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Quando ci sono di mezzo i giganti del web – ormai ci abbiamo fatto l’abitudine – tutto è possibile: la tecnologia si piega al loro volere, e loro continuano a crescere.
Già da qualche tempo ormai si fa un gran parlare dell’ultima geniale trovata di Amazon: la consegna pacchi nientemeno che… via drone. L’insolito servizio che promette di rivoluzionare il sistema delle consegne dando loro un bel boost soprattutto nei periodi dell’anno più critici – come le festività natalizie – ha già un nome: Amazon Prime Air.
In attesa di ricevere le necessarie autorizzazioni e permessi da parte delle autorità aeree dei vari paesi in cui intenderà lanciare il servizio, la compagnia di Seattle sta lavorando al perfezionamento dei prototipi dei suoi aeromobili a pilotaggio remoto ed eseguendo con questi i primi test.
Guarda il video di un test di consegna con Amazon Prime Air.
Proprio riguardo ai test, un’importante novità ha scosso di recente il quartier generale di Amazon: l’Autorità per l’Aviazione Civile Britannica ha dato il suo assenso all’esecuzione di test di volo nel suo spazio aereo. Amazon ha quindi finalmente il permesso di condurre preziosi test, che serviranno in prima battuta principalmente per verificare 3 aspetti fondamentali del servizio Prime Air. Stiamo parlando di test di volo in aree rurali e suburbane, in cui il drone è fuori dal contatto visivo dei piloti; di test di volo in cui un solo operatore è incaricato del controllo di più droni semi-autonomi; infine, di test delle prestazioni dei sensori deputati al rilevamento degli ostacoli in fase di volo.
A giugno, una revisione della legislazione in tema di test di droni commerciali da parte dell’Autorità per l’Aviazione Civile Americana aveva imposto una restrizione non da poco agli esperimenti di Amazon nei cieli a stelle e strisce: l’obbligo per gli operatori di mantenere il contatto visivo con i velivoli.
Di fronte a questa limitazione, la compagnia di Seattle non si era scomposta e prontamente aveva messo in atto il piano B: pochi giorni dopo la notizia della revisione, Amazon aveva già annunciato l’inizio della collaborazione col governo britannico per l’avvio di test con i suoi droni nel Regno Unito.
Come negli USA, anche i “droni-corriere” che voleranno per Amazon in Gran Bretagna saranno in grado di trasportare pacchi del peso massimo di 2,3 chili e potranno raggiungere un’altitudine massima di 400 piedi (pari a circa 122 metri). Anche qui come negli Stati Uniti, inoltre, i voli dei droni commerciali saranno vietati in prossimità degli aeroporti.
In attesa, dunque, di poter eseguire test di più ampia portata anche nei cieli statunitensi, Amazon si augura che gli esperimenti compiuti sopra le teste dei britannici contribuiscano a definire finalmente quel sistema di regole di cui l’industria dei droni necessita per compiere quel “volo” in avanti che tutti si aspettano.
E che permetterà anche ad Amazon di volare ancora più in alto.
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