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Due giovani ricercatori di Google stanno per lanciare sul mercato una nuovissima app, utile per nascondere lo schermo del proprio smartphone dagli sguardi indiscreti di chi ci spia alle nostre spalle senza volersi far vedere. Capita spesso infatti di controllare mail personali o scrivere messaggi privati stando in mezzo alla gente, ed è molto difficile sapere se qualcuno dietro di noi decide di leggere tutto, senza il nostro consenso.
Proprio da questo assunto è partito il lavoro di Hee Jung Ryu e Florian Schroff che, per mettere fine a questi antipatici episodi, hanno iniziato a studiare il metodo migliore per interrompere all’istante l’azione di chi sbircia sui device altrui. L’applicazione che sta per uscire è stata sviluppata al momento solo per dispositivi Android e per funzionare sfrutta alcune particolari caratteristiche dell’intelligenza artificiale messe a punto da Google, in grado di capire se gli sguardi delle persone dietro di noi si stanno posando sullo schermo del nostro smartphone e di segnalarcelo in tempo reale, bloccando chi sbircia.
Il funzionamento è di per sé molto semplice: accedendo all’app, la fotocamera anteriore resta attiva anche mentre stiamo facendo altro e questa è in grado di percepire se nell’inquadratura, oltre a noi, si inserisce anche lo sguardo di qualcun altro. A questo punto lo spione viene tracciato all’istante non appena entra effettivamente nell’inquadratura e l’app riesce a bloccare tempestivamente quello che stiamo facendo restituendoci sul display l’immagine dello spione che, da quel momento in poi, non avrà più scampo.
L’applicazione si attiva in meno di due millesimi di secondo e tutto il procedimento avviene sulla memoria locale del telefono, senza bisogno di connessione internet o invio di dati.
La tecnologia sviluppata da Google sull’intelligenza artificiale è stata, tempo fa, messa in condivisione online e questo è uno dei primi creativi risultati che stiamo per toccare con mano. Per l’app contro chi sbircia gli smartphone altrui restano aperte parecchie questioni legate alla privacy degli utenti ripresi senza consenso ma per il momento Google non prevede di mettere in open source questo strumento per cui le informazioni resteranno ancora riservate. Resta il fatto che i curiosoni da mezzi pubblici e i colleghi invadenti hanno ormai i giorni contati.
A proposito di spioni…
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