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Va sempre così: vi infilate le cuffiette in tasca, aspettate un minuto, le tirate fuori e sono così tanto annodate che i maestri di barca a vela vi darebbero una pacca sulla spalla.
Vi siete mai chiesti come diavolo è successo? Forse voi no, ma gli scienziati Raymer e Smith sì, e hanno trovato una risposta. Hanno condotto un esperimento infilando diversi spaghi in una scatola e l’hanno poi agitata. Gli spaghi si sono annodati 3415 volte.
I risultati, ben spiegati in un report chiamato “Annodamento spontaneo di uno spago agitato” hanno dimostrato due fattori chiave che hanno causato questi complessi nodi in pochissimi secondi: la lunghezza dello spago e il tempo di agitazione.
Essenzialmente, più è lungo il filo agitato e più è probabile che si ingrovigli su sè stesso. Anche la rigidezza del cavo e il suo diametro giocano un ruolo in questo maledetto fenomeno, ma la lunghezza e il tempo di agitazione sono i due fattori principali, che dubito sarete in grado di alterare su un paio di cuffiette.
Lo studio condotto da Raymer e Smith, che ha identificato 120 tipi diversi di nodo, è giunto ad una conclusione esordendo che è altamente improbabile, se non impossibile, che un cavo più corto di 46 centimetri si ingrovigli su sè stesso a seguito di un’agitazione spontanea.
Un paio medio di cuffiette è lungo circa 139 centimetri, e la possibilità che si annodi su sé stesso è circa una su due. Esatto, ogni volta che le buttate in borsa o in tasca, avete il 50% di possibilità di risparmiarvi quei due minuti di snodamento di quando le tirate fuori.
Per evitare questa sfida alla sorte abbiamo trovato una soluzione per voi, spiegata step-by-step nel video qui sotto: