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A chi non è mai capitato di prendere in mano la chiavetta USB, andare sicuri e concentrati ad infilarla nell’apposita presa del pc e scoprire che per l’ennesima volta l’abbiamo inserita dal lato sbagliato? La sorpresa è che, in ambito tecnologico, questo sembra essere il problema in assoluto più diffuso. Scopriamo insieme in questo articolo perché la infiliamo sempre nel verso sbagliato.
Recenti sondaggi rivelano che, soprattutto quando siamo immersi in mille impegni quotidiani, in pochissimi riescono ad inserire la chiavetta nel verso giusto al primo colpo. Le statistiche parlano chiaro: si sbaglia impugnatura dei dispositivi USB, e quindi la corretta destinazione finale, tra il 60 e il 75% delle volte, nonostante sia all’apparenza un’operazione davvero semplice.
La domanda a questo punto sorge spontanea: che cosa stiamo sbagliando? La risposta è altrettanto semplice: niente! Se in molti vi stavate chiedendo se è un problema di adattamento o se il nostro cervello proprio non riesce a capire la semplicità di questo gesto, a nostra difesa arriva la spiegazione ufficiale, fornita direttamente da uno dei creatori dell’USB.
Ajay Bhatt è un architetto informatico indiano-americano che ha di fatto contribuito a definire e sviluppare moltissime tecnologie, tra cui appunto lo standard USB, per cui ha preso parte anche a diversi show televisivi che lo hanno reso una celebrità a livello mondiale.
L’architetto informatico ha spiegato che la colpa, a quanto sembra, non sarebbe nostra ma di un errore di progettazione dell’interfaccia standard industriale di comunicazione seriale che, negli anni novanta, è stato sottovalutato.
I ricercatori avevano infatti capito che sarebbe stato più efficace realizzare una presa reversibile da inserire da entrambi i versi, però sarebbe costato molto di più perché avrebbe richiesto il doppio dei materiali, dei cavi e dei circuiti. E anche i consumatori avrebbero quindi pagato molto di più per una chiavetta USB e in generale per avere una presa reversibile installata sul proprio dispositivo.
Nonostante l’errore fosse chiaro, nessuno avrebbe però potuto prevedere il successo di quest’invenzione e immaginare che nel giro di pochi anni lo standard USB avrebbe superato la porta parallela, quella seriale e la game port. Per sbarcare sul mercato in quegli anni l’importante era creare un nuovo modo di connettere i dispositivi e di farlo al minor costo possibile.
Ecco quindi perché per tutti noi le prese USB continuano a rimanere un mistero, ma al secondo tentativo funzionano a meraviglia!