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Addio ai biglietti cartacei e digitali per andare ai concerti dei vostri idoli musicali: in futuro si accederà tramite il riconoscimento facciale.
Il colosso Ticketmaster ha annunciato, tramite Live Nation, che è stata di recente avviata una partnership con Blink Identity, un’azienda specializzata in tecnologie di riconoscimento facciale . La novità sarà quella di poter entrare al concerto che avete acquistato senza bisogno di stampare nulla: in meno di un secondo un sofisticato software sarà infatti in grado di riconoscervi, aprendovi le porte di stadi, locali e forum di tutto il mondo.
Gli utenti potranno così a breve associare il biglietto digitale con la propria immagine e accedere in modo ancora più semplice allo spettacolo.
“Continueremo a investire in nuove tecnologie – ha scritto Ticketmaster in una nota inviata agli investitori – per differenziarci ulteriormente da altri attori nel business dei biglietti”.
Sistemi simili sono già presenti in alcuni aeroporti statunitensi, in Australia e nel principale scalo di Amsterdam, con il beneficio di i trovarsi di fronte a file di attesa molto più snelle senza il bisogno di mostrare biglietti e scansionare codici a barre. Applicando la tecnologia del riconoscimento biometrico ai concerti si attuerebbe, secondo l’azienda, anche un’ottima strategia di contrasto al bagarinaggio e ai prezzi assurdi che si trovano online sui siti di secondary ticketing.
Dopo l’annuncio non si sono fatte attendere diverse critiche e dubbi sul funzionamento e l’efficacia di questo sistema. C’è subito chi ha ricordato che, durante la scorsa finale di Champions League a Cardiff, il sistema di riconoscimento facciale creato dalla cinese NEC per la Polizia del Galles ha ottenuto 2297 falsi positivi su 2470 segnalazioni di sospetti. Cosa potrebbe succedere se abbiniamo questi sistemi in ambito consumer? L’affidabilità sembra infatti essere ancora molto bassa.
Di questo parere anche la Electronic Frontier Foundation, che ha sottolineato che per queste soluzioni tecnologiche manca ancora un quadro normativo ben delineato che impedisca, ad esempio, a qualche malintenzionato di appropriarsi dei dati sensibili degli utenti. A livello di privacy non sembra infatti così lontano lo scenario delineato più volte in serie tv come Black Mirror o Person of Interest. Molti attivisti sono anche preoccupati che questi enormi database possano trasformarsi in dei veri e propri schedari utilizzabili dalle agenzie governative per sorvegliare migliaia di persone.
Secondo molti, per il momento la soluzione migliore per evitare il bagarinaggio folle e il fenomeno dei secondary ticket online sarebbe creare un semplice sistema nominale per i biglietti dei concerti.