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Quale console per videogiochi è nata prima? Qual è la prima console Nintendo? Cosa c'era prima della PlayStation? Quante console esistono al mondo? Rispondiamo a tutte le curiosità.
Oggi si gioca in streaming collegati alla rete Internet, ma un tempo le console di gioco erano completamente diverse. Ripercorriamo insieme la storia delle principali console per videogiochi degli anni ‘70, ‘80 e ‘90.
La prima console al mondo? Dobbiamo andare indietro nel tempo di qualche decennio e arrivare precisamente al 1972. È in quell’anno che nasce la prima generazione di console domestiche per videogiochi iniziata con Magnavox Odyssey, una scatola di colore bianco e marrone, ideata da Ralph Baer che lavorava al progetto dal 1962.
I sistemi appartenenti a questa prima generazione di console, che si sarebbe conclusa nel 1977 con la Color Tv game(la prima console prodotta da Nintendo), non avevano al loro interno un microprocessore.
Fu con l’uscita di Pong, un simulatore di ping pong (nonché uno dei primi giochi in commercio), che le console casalinghe iniziarono a far parlare di sé e ad ottenere notorietà.
La seconda generazione comprende tutte le console per videogiochi anni ’80, un’era iniziata nel 1976 con la prima console programmabile, la Fairchild Channel F, e conclusasi nel 1992 con la fine della produzione di Atari 2600.
Fu l’età dell’oro dei videogames inaugurata dall’uscita di Pong e proseguita con la nascita delle prime sale giochi e dei videogiochi anni ’80, come gli Arcade a colori: Asteroids, Pac-Man o il leggendario Mario Bros. di Nintendo.
Ecco le principali console anni ’80.
Sono diventati il simbolo degli anni ’80: si tratta dei classici cabinati da bar e sale giochi. Entrati nell’immaginario collettivo grazie a Space Invaders, Pac-Man o Mario Bros., hanno segnato un’epoca, oltre a essere stata la prima generazione di videogames di largo consumo.
Nascono da un’idea di Nolan Bushnell che decise di produrre in proprio videogiochi fondando la Atari, società destinata a diventare un simbolo nella produzione videoludica.
Il precursore fu Pong, il primo grande successo dell’azienda uscito nel 1972 e di cui furono vendute 19mila cabinati. Un’epoca d’oro che vive l’inizio del declino nel 1983, con il crack degli Arcade e con l’avvio di una produzione di giochi più orientata verso PC e dispositivi portatili.
Negli anni ’80 la console Atari fu la prima ad avere successo. Considerata la madre delle console moderne, fu il frutto (ancora una volta) dell’intuizione di Nolan Bushnell che produsse e mise in vendita la sua Atari dal 1977 al 1992.
Tutto iniziò quando, dopo il successo degli Arcade, l’attenzione di Bushnell si era spostata sulle console casalinghe, di cui la Magnavox Odyssey del ’72 era stata un primo tentativo anche se non di grande successo.
Come far giocare tutta la famiglia direttamente a casa?Nolan Bushnell
Fu questa la domanda da cui Bushnell partì per realizzare la versione domestica di uno dei videogiochi Arcade più popolari di Atari, Pong. L’ingegnere e imprenditore presentò nel 1975 la console dedicata a Pong: in pochi mesi diventò un successo venduto in oltre 150.000 pezzi.
Da quel momento in poi l’obiettivo fu quello di realizzare una console in grado di riprodurre non solo gli Arcade targati Atari, ma anche nuovi giochi: nacque così la console Atari negli anni ‘80. Il Prezzo? 199 dollari, che comprendevano anche due joystick, due paddle ed un gioco, Combat. Fu tra le prime a usare le cartucce come supporto per distribuire i giochi.
Nel 1983 in Giappone la Nintendo, noncurante della crisi dei videogiochi che stava travolgendo l’Occidente, rilasciò Famicom (Family Computer), che nel resto del mondo si fece conoscere come Nintendo Entertainment System o NES.
La console Nintendo a 8 bit si impose nel mercato dei videogiochi, compreso quello statunitense (fu la più venduta in Nord America) e, complice la qualità di titoli iconici come Super Mario Bros., Final Fantasy, Metroid, Mega Man, Metal Gear, Castlevania e Bomberman, diventò un colosso del settore. La console veniva venduta insieme a una cartuccia di Super Mario Bros. e inaugurava l’era del gamepad mandando definitivamente in pensione il classico joystick.
Nel 1985 arriva nel frattempo sul mercato la console della rivale Sega Master System che ebbe un discreto successo grazie a titoli come Alex Kidd in Miracle World, Wonder Boy, Psycho Fox e una versione speciale di Sonic the Hedgehog.
Anche l’irrompere sul mercato del Commodore 64 (tra il 1982 e il 1983) contribuì a cambiare le abitudini dei consumatori portando dritti alla nascita della quarta era delle console di gioco, la cosiddetta “generazione dei 16 bit“, per la prevalenza di giochi a 16 bit.
Furono anni di progresso per la grafica e per l’animazione, un periodo iniziato nel 1987 con il lancio di PC Engine, console da tavolo diventata famosa in Nord America con il nome di Turbografx, e dominato dalla sfida tra Nintendo e Sega.
Nel 1989 la Nintendo, infatti, mette a segno un altro colpo nel mondo delle console per videogame anni ‘80: è la volta del Game Boy, destinata a imporsi come la console portatile più popolare.
Si entra così nell’era che cambia definitivamente il mondo delle console con giochi incorporati degli anni ‘90.
NeI 1990 tocca sempre al colosso giapponese conquistare un’intera generazione di appassionati con il Super Nintendo, console che ottenne un’ampia diffusione grazie a giochi di successo come Super Mario World, The Legend of Zelda: A Link to the Past o Super Metroid.
Fino a quando tra 1994 e il 1995 si assiste alla vera svolta tecnologica con il lancio della prima PlayStation e della Nintendo 64 che sarebbero diventati i protagonisti assoluti del mercato moderno.