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Recentemente si è parlato molto di bullismo e cyberbullismo e di come sensibilizzare famiglie, ragazzi e insegnanti. Ma i dati raccolti quest’anno in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e Cyberbullismo (che ricorre il 7 febbraio) e del Safe Internet Day (che ricorre l’11 febbraio) hanno rivelato che c’è ancora molto da fare. Ne parliamo in questo articolo.
La Polizia Postale nell’ultimo anno ha registrato un aumento di casi del 18%, evidenziando che la fascia di età più colpita è quella compresa tra i 14 e i 17 anni. Si è assistito anche ad un incremento del numero di denunce, ma questo non basta perché il “sommerso” (ovvero il numero di casi non denunciati) continua ad avere un peso troppo importante. Gli episodi di cyberbullismo e di bullismo nelle scuole, infatti, molto spesso non vengono riconosciuti dalle vittime come dei veri e propri reati e per questo le vittime , lo percepiscono quasi come una propria colpa e, per questo, non si confidano con amici e familiari e tendono di conseguenza ad isolarsi.
Il Social warning – Movimento etico digitale (una organizzazione no profit che si occupa di sensibilizzare sui rischi del web e promuovere l’educazione digitale nelle scuole), con una recente ricerca ha svelato che 4 adolescenti su 10 (di età compresa tra i 12 e i 16 anni) hanno a che fare con il cyberbullismo, identificato come la tipologia di bullismo più frequente al giorno d’oggi.
La gravità della situazione e l’aumento dei casi hanno una stretta relazione con il tempo sempre più prolungato che i più giovani trascorrono online. Ad esempio, secondo l’Osservatorio Social Warning – Movimento Etico digitale, l’85,4% del campione esaminato utilizza più volte al giorno le piattaforme social a cui è iscritto. Almeno il 22% degli intervistati non ha un limite di tempo prestabilito per restare connesso e solo l’8% lo utilizza per meno di un’ora al giorno, mentre la maggior parte del campione dichiara di trascorrere online quotidianamente da 1 a 4 ore.
Ma ci sono anche molte abitudini decisamente pericolose: il 71% dei giovaninon esita ad accettare online l’amicizia di estranei, il 21% ha incontrato personalmente gli estranei conosciuti in rete, il 19% ha rivelato il proprio numero di telefono ad un estraneo conosciuto in rete e l’8% ha accettato di scambiare foto personali con sconosciuti.
Quando si parla di bullismo e cyberbullismo il ruolo dei genitori è fondamentale. La maggior parte di questi, infatti, non è ancora consapevole dei possibili rischi derivanti da un utilizzo prolungato di internet e quindi del web.
In molti casi, inoltre, trovano difficoltà nel comprendere il linguaggio del mondo digitale e quindi di conseguenza risulta difficile
intervenire opportunamente: pertanto ci si limita a imporre unicamente limitazioni legate al tempo di utilizzo e non all’utilizzo che ne viene fatto..
Se hai trovato interessante questo articolo, leggi anche “cos’è e come difendersi dal cyberbullismo”.