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Lockdown ed emergenza sanitaria hanno fatto scoprire alle famiglie italiane la didattica a distanza (o DAD). Accolta come una manna dal cielo da buona parte degli studenti e come una sventura da alcuni genitori, questa forma di insegnamento sta già evolvendo verso la cosiddetta didattica digitale integrata (DDI), che abbina lezioni in presenza e a distanza. Tuttavia la didattica a distanza (nella scuola d’infanzia e non solo) è diventato un leitmotiv per grandi e piccini. In questo articolo vediamo alcuni consigli, sia per i genitori che per gli alunni, per affrontarla in modo efficace e proficuo.
La didattica a distanza consiste nell’insieme delle attività formative che si possono svolgere senza la presenza fisica di docenti e alunni nello stesso spazio. Come chiarito dal DPCM 8 marzo, la DAD non va intesa come trasmissione a casa dei compiti da eseguire. La didattica a distanza per scuola d’infanzia e scuole medie è una pratica già sperimentata in precedenza da alcuni istituti nell’ottica dell’innovazione scolastica che prevede il passaggio al registro elettronico, che permette di condividere i compiti e di scaricare materiale didattico, e alle lezioni online, con le classi che diventano virtuali.
La scarsa dimestichezza delle scuole italiane con questi nuovi sistemi ha reso necessaria la nascita della pagina MIUR didattica a distanza.
La pagina creata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR) serve a supportare le scuole intenzionate ad attivare forme di didattica a distanza.
Tramite la pagina del MIUR è possibile accedere a:
I collegamenti presenti nelle sezioni della pagina predisposta dal MIUR permettono di raggiungere e utilizzare gratuitamente le piattaforme per la didattica a distanza e gli strumenti e i servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche.
Qual è la migliore piattaforma per la didattica a distanza? La domanda se la sono posta tutti i dirigenti scolastici e gli insegnanti chiamati a sperimentare questa soluzione. In rete sono presenti diverse piattaforme che permettono di effettuare videolezioni, fare verifiche, scambiarsi documenti.
Tra le piattaforme per la DAD più utilizzate si segnalano:
Tra i nodi della didattica online c’è quello della valutazione degli studenti. Le riflessioni sulla didattica a distanza suggeriscono che le modalità di verifica non possono essere le stesse in uso a scuola. Le modalità di verifica non in presenza sono infatti atipiche rispetto alla didattica in classe e necessitano di modalità di valutazione diverse. Queste devono puntare sull’acquisizione di responsabilità e sulla coscienza del significato che ha il compito nel processo di apprendimento.
Va da sé che la valutazione per didattica a distanza nella scuola primaria non possa essere uguale a quella delle università.
Una griglia utile per le scuole dell’obbligo è quella che suddivide in due indicatori: partecipazione degli studenti ed esecuzione delle consegne proposte.
In base alla puntualità nelle consegne, alla presentazione del compito assegnato e alla qualità del contenuto, si assegnano dei punteggi da 1 a 10. Il risultato finale, dunque, è espresso in trentesimi, alla stregua dei punteggi universitari. Per raggiungere la sufficienza bisogna ottenere 18 punti.
Va segnalato che i docenti possono optare per la modalità sincrona o asincrona. Nel primo caso le verifiche orali possono essere con collegamento uno a uno, oppure con piccoli gruppi o tutta la classe che partecipa. Quelle scritte si possono invece svolgere in più modi: compiti a tempo sulle piattaforme, saggi, relazioni, blogging con relazione del docente. In modalità asincrona, ad esempio, lo studente può registrare il proprio schermo mentre svolge l’esperimento simulato, oppure svolgere un prodotto scritto che verrà poi approfondito in sincrono.
Si può fare didattica a distanza per la scuola dell’infanzia? Qual è la migliore soluzione per la didattica a distanza in primaria? Mai come in questa situazione è il caso di dirlo: a ognuno il suo. Esiste un modo efficace per fare didattica a distanza per ogni età e tipo di alunno.
La didattica a distanza per l’infanzia è di sicuro quella più complicata. Gli alunni sono molto piccoli (3-5 anni) e la frequenza non è obbligatoria. Organizzare videolezioni a distanza è un’impresa difficile, ma non impossibile. Lo scopo è quello di mantenere viva l’attenzione e l’interesse nel bambino. Come riuscirci? Puntando su brevi appuntamenti da circa mezz’ora, da ripetere non più di tre volte a settimana. Un consiglio utile quando si fa didattica a distanza per la scuola d’infanzia è quello di registrare video. Fiabe, filastrocche e racconti serviranno a stimolare la concentrazione dei più piccoli. Anche se un ruolo cruciale viene giocato dai genitori e dalla loro capacità di tenerli attivi al di fuori del tempo dedicato alla didattica a distanza.
Anche nella didattica per scuola primaria ricopre un ruolo centrale la cooperazione tra docenti e genitori. Già a questa età i bambini iniziano a familiarizzare con tablet e pc, ma non si può richiedere loro di seguire lezioni particolarmente lunghe e tediose. Meglio privilegiare app per imparare testi e fare calcoli. Le modalità di valutazione, invece, variano a seconda dell’età e dello scopo che si intende raggiungere: alcuni strumenti prevedono l’interazione insegnante-allievo, altri fanno affidamento sull’autovalutazione.
Per quanto riguarda la didattica a distanza per scuola media, sono già presenti le lezioni frontali e l’insegnamento dei docenti. Insomma: si gioca meno e le verifiche sono più serrate. Per i licei, invece, ai docenti è richiesto un aggiornamento rapido per stare al passo con la nuova forma di didattica. Anche un professore, del resto, ha bisogno di formarsi e, specialmente in questo momento, i corsi online e MOOC possono rappresentare un valido strumento.
Didattica a distanza e sostegno
Per quanto concerne la didattica a distanza per alunni con disabilità, questa deve avvenire con la famiglia laddove non sia possibile interagire direttamente con l’alunno. Docente e famiglia concordano il materiale e le modalità di fruizione. In questo caso un aspetto fondamentale è quello del feedback. Negli alunni disabili è importante che sia continuo: solo in questo caso la didattica a distanza può essere d’aiuto.
I problemi sorti con l’adozione non strutturata della DAD sono tanti nelle famiglie italiane.
La didattica a distanza dei figli si associa molto spesso allo smart working dei genitori. Ci si trova così all’interno dello stesso nucleo familiare ad avere più pc impegnati e, da parte dei genitori, poco tempo per poter seguire i figli.
Questa soluzione, a cui le scuole hanno fatto ricorso per necessità, ha acuito il divario tra gli studenti. Basti pensare a chi appartiene a famiglie che non dispongono in casa di pc, tablet o smartphone per seguire le lezioni o di una connessione internet adeguata. Per quest’ultimo caso, diventa necessario informarsi e cercare le migliori offerte abbonamento internet per avere una connessione veloce e, al tempo stesso, per risparmiare sulla bolletta.
Senza dimenticare, poi, i bambini stranieri che hanno già difficoltà a comprendere la lingua in presenza e che, a distanza, faticano maggiormente.
Infine c’è il problema, evidenziato dalla cronaca, dei ragazzi trovati a lavorare nelle attività di famiglia quando avrebbero dovuto seguire la didattica a distanza.
Ma quali consigli è possibile dare ad alunni e genitori?
La didattica a distanza ha il compito di non interrompere il rapporto tra alunni e docenti. Se si è genitori, insomma, la miglior cosa da fare è quella di non intromettersi più del necessario. Ne va della propria salute psicofisica, in un periodo in cui la convivenza domestica è pressoché continua. Per un genitore è importante esserci il giusto. Come? Senza intasare le chat di gruppo della classe, senza intromettersi durante le sue videolezioni e senza voler condizionare ogni aspetto della sua giornata. Se si hanno bambini o ragazzi in età da scuola primaria o scuola media, può essere utile creare insieme un planning di studio. La gestione dei compiti da fare, invece, non deve trasformarsi in una battaglia quotidiana. Il compito di un genitore deve essere quello di responsabilizzare il figlio, non di soffocarlo né di agire al suo posto.
Il consiglio principale per gli alunni è di vedere la didattica a distanza come un’opportunità. Per gli studenti di ogni età la DAD potrebbe rappresentare un momento per “lasciarsi andare”, ma non è così. Quello che resta indietro oggi, infatti, si “sconta” domani. Per gli alunni è importante prendere sul serio la didattica a distanza, almeno in maniera direttamente proporzionale all’età. Se si è studenti universitari, ad esempio, si può ottimizzare meglio il tempo: ne resterà di più per studiare a fine lezione. Per gli studenti più giovani, invece, quella che oggi appare come una novità può diventare presto abitudine. Bisogna quindi imparare a rispettare le regole, a condividere gli spazi virtuali con serietà e responsabilità, senza però tralasciare anche l’aspetto ludico che la scuola deve ricoprire.
Il consiglio è quello di utilizzare pc, tablet e smartphone soltanto quando serve davvero. Una volta terminato il tempo da dedicare alla didattica a distanza, se proprio si è costretti a restare in casa, vi consigliamo di aguzzare l’ingegno per inventarvi (o riscoprire) un gioco nuovo. Non necessariamente tecnologico.