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L’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’agenzia speciale ONU, sta per riconoscere la dipendenza da videogame come una malattia mentale, che andrà quindi trattata e curata come tutte le altre psicopatologie.
L’OMS ha infatti deciso di farlo durante la prossima edizione della International Classification of Diseases, la lista ufficiale di tutte le malattie che sarà appunto aggiornata l’anno prossimo, per aggiungere le nuove patologie scoperte e aiutare gli operatori sanitari a trattarle in modo adeguato.
Si parla di “disturbo del gioco” quando è in essere una vera e propria sindrome dovuta all’eccessiva esposizione di una persona ai videogame per mezzo di TV, computer e dispositivi mobili.
Dopo aver monitorato per oltre un decennio il comportamento dei giocatori, e soprattutto l’impatto che il gaming compulsivo ha sulla vita di questi, il passo verso il riconoscimento dello status di malattia mentale è sembrato doveroso. “Gli operatori sanitari devono riconoscere che la dipendenza da giochi può avere conseguenze molto serie – ha detto Vladimir Poznyak, funzionario del dipartimento per la salute mentale e l’abuso di sostanze dell’OMS – per la salute. La maggior parte delle persone che gioca con i videogame non ha questo problema, come capita a chi consuma alcol senza farlo in modo patologico. Tuttavia in alcune circostanze l’abuso può portare ad effetti avversi”.
Questo problema interessa oggi una percentuale che va dallo 0,2 al 5% delle persone e rientrerà presto nel sottoinsieme del molto più discusso “disturbo del gioco” in generale.
Tra i sintomi principali che possono servire da campanello di allarme c’è il fatto che chi ne è affetto darebbe come priorità assoluta rispetto alla realtà, solo ed esclusivamente i videogame “fino al punto in cui il gioco prevale sugli interessi della vita” stessa. I malati di videogame non si rendono infatti conto di trascorrere troppo tempo a giocare e ignorano completamente le conseguenze negative di questo comportamento.
Nella lista aggiornata, la categoria in cui sarà inserito il “disturbo del gaming” dovrebbe essere quella dei “disordini dovuti ad un comportamento dipendente”, la stessa riconosciuta per chi soffre di patologie dovute ad esempio alle scommesse.
Mai prima d’ora l’OMS aveva riconosciuto una “malattia tecnologica” in modo ufficiale ed è per questo un passo molto importante per aprire la strada ad una nuova comprensione delle patologie moderne. Chissà se anche le dipendenze da smartphone e Internet diventeranno presto disturbi riconosciuti. Per ora è sotto stretta osservazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il “binge watching”, ossia la tendenza – e presto patologia – a guardare troppi programmi televisivi per un periodo di tempo superiore alla normalità e senza soste.