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Le emoji sono diventate una parte fondamentale della comunicazione online perché ci aiutano ad esprimere stati d’animo ed emozioni che scriviamo in chat o sui social. Ma sappiamo proprio tutto su questi simboli? Interpretiamo correttamente il loro significato? Scopriamolo insieme attraverso queste 6 imperdibili curiosità.
Emoticon ed Emoji sono due cose diverse, anche se si tende a usare questi termini come sinonimi.
Per visualizzare le emoji è necessario un software specifico in grado di leggerle (ogni azienda ha il proprio), mentre per le emoticon è sufficiente un qualsiasi programma di scrittura.
Sono diventate famose in Giappone alla fine degli anni ’90 ed oggi affollano le nostre conversazioni virtuali, soprattutto quando siamo connessi ad Internet: sms, e-mail e chat sono l’habitat naturale delle emoji. A crearle sarebbe stata nel 1998 una società di comunicazione giapponese, la NTT DoCoMo. Perché? Semplice: l’obiettivo era quello di tradurre in immagini le emoticon, le faccine stilizzate ottenute attraverso la combinazione di più caratteri. Il nome deriva dall’unione di tre parole: “e” che vuol dire “immagine” o “pittogramma”, “mo” che significa “scrittura” + “ji” che può essere tradotto come “carattere”.
Tra le tante emoji esistenti spopolano le faccine: si calcola che siano più della metà delle emoji inviate sulle chat di mezzo mondo e la maggior parte sono positive.
Quelle che vanno per la maggiore sono:
Secondo un’indagine del Consorzio Unicode (l’ente che aggiorna e pubblica lo standard Unicode necessario alla codifica dei testi) in cima alla classifica delle 10 emoji più usate nel 2021 c’è la faccina che ride con lacrime di gioia che schizzano a destra e a sinistra (😂). Seguono il tradizionale cuore rosso e al terzo posto lo smiley con gli occhi a cuore.
Non sempre il significato delle emoji è chiaro e immune da fraintendimenti.
A volte si tratta di interpretazioni sbagliate che la consuetudine ha consolidato nel tempo attribuendogli dei significati diversi da quello originario. Si pensi all’emoji delle mani giunte, utilizzata da alcuni come preghiera, da altri come batti il cinque.
Ma può capitare anche che, in assenza delle emoji giuste, si debba fare ricorso alla propria inventiva, usandole in modo differente rispetto a quello per cui erano state pensate.
Le interpretazioni cambiano inoltre in base alla cultura di appartenenza, il significato dei gesti non è infatti lo stesso in tutto il mondo.
Qualche esempio?
Maracas, meduse, ventagli e cuori rosa: per il 2023 è previsto l’arrivo di nuove faccine ed emoji. Sono attualmente 21 quelle sottoposte a valutazione da Unicode, l’ente che si occupa dell’approvazione e che ne ha volute anticipare alcune.
Potrebbero debuttare l’emoji medusa, l’immagine del Khanda (simbolo del Sikhismo), l’icona del wi-fi, ma anche maracas, flauti, stuzzicadenti, faccine tremanti, nuovi tipi di cuore (rosa, grigio e azzurro), asini, alci, ventagli e le mani che spingono a destra e a sinistra.
Entrate ormai a far parte della comunicazione quotidiana via chat, si sono guadagnate negli anni anche una ricorrenza: il World Emoji Day. Dal 2014, quando per la prima volta lo propose Jeremy Burge, fondatore del sito Emojipedia che cataloga tutte le emoji, ogni 17 luglio si celebra la giornata dedicata alle faccine che usiamo sulle chat e sui social per esprimere emozioni e stati d’animo. Diverse le iniziative sul web per festeggiare al meglio: dai contest alle sfide più divertenti, usando sempre l’hashtag #WorldEmojiDay.
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