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La Geolocalizzazione Gps è l’identificazione della posizione di oggetti e/o persone attraverso il dialogo tra device e satellite. Il Gps è solo uno dei metodi attraverso cui la Geolocalizzazione avviene. Altri sistemi sono l’Active RFID location tracking solution, l’Assisted-GPS (A-GPS) location tracking solution, il Wi-Fi-based location tracking solution, Beacon. Vediamo insieme come funziona e a cosa serve la geolocalizzazione nella vita di tutti i giorni, ma soprattutto a chi dobbiamo l’invenzione dell’algoritmo che calcola il “tragitto più breve” che utilizziamo tutti i giorni consultando Google Maps.
Il Gps (acronimo che sta per Global Position System o, in italiano, Sistema di Posizionamento Globale) è un sistema di navigazione satellitare di cui è proprietario il governo degli Stati Uniti d’America, ma è utilizzabile da parte di chiunque abbia un ricevitore Gps.
Il Gps funziona attraverso una rete di satelliti artificiali i quali dialogano con un dispositivo mobile e gli forniscono, attraverso la trasmissione di un segnale radio, informazioni sulle sue coordinate geografiche e l’orario.
Il Global Position System è attivo in qualsiasi condizione meteorologica e segnala la posizione dei vari device in qualsiasi punto della Terra o nelle sue vicinanze, purché il contatto non abbia ostacoli e possa appoggiarsi ad almeno 4 satelliti.
Il grado di precisione è altissimo, ma variabili come condizioni meteorologiche, posizione dei satelliti, posizione e qualità del ricevitore, possono essere causa di errori, seppur di pochissimi metri.
Il progetto Gps è stato sviluppato a partire dal 1973, diventando pienamente operativo quasi vent’anni più tardi, nel 1994.
Gps è l’abbreviazione di NAVSTAR GPS (acronimo di NAVigation Satellite Timing And Ranging Global Positioning System o di NAVigation Signal Timing And Ranging Global Position System).
La geolocalizzazione ha vari ambiti applicativi.
Abbiamo visto come la geolocalizzazione serva a individuare con precisione altissima una persona o un oggetto. Ciò vale anche per i nostri smartphone. Che tu abbia un iPhone o un dispositivo Android poco importa. Sia iOs che il sistema operativo del robottino verde sono dotati di sistemi in grado di individuare la posizione del telefono in caso di smarrimento.
Perciò niente più panico!
Se hai un iPhone, un iPad o un MacBook puoi affidarti al servizio “Trova il mio iPhone”, facilmente raggiungibile seguendo il percorso Impostazioni > iCloud > Trova il mio iPhone.
Per accedere al servizio, che Apple concede in forma gratuita, è sufficiente spuntare l’opzione On. A quel punto è possibile gestire il device a distanza, facendogli emettere un suono, spedire un messaggio o, in caso di necessità estrema, fargli cancellare tutti i dati in memoria per evitare che mani e occhi indiscreti possano usufruirne.
Preziosa risulta l’opzione “Invia Ultima Posizione” che, se attivata, permette di sapere l’ultima posizione del device prima dello spegnimento. Per localizzare l’iPhone tramite Pc bisogna accedere ad iCloud inserendo i dati dell’ID Apple.
Una nota: il servizio Trova il mio iPhone funziona solo in presenza di connessione a Internet.
Ritrovare uno smartphone Android è piuttosto semplice attraverso il servizio di geolocalizzazione Google. Big G offre infatti un apposito servizio accessibile tramite il percorso: Impostazioni Google di Android > Sicurezza.
Qui occorre spuntare le voci Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti blocco da remoto e resetta.
Affinché il servizio funzioni serve attivare il Gps. A questo punto è possibile localizzare il telefono accedendo, attraverso il proprio account Google, al sito “Trova il mio dispositivo” dove si hanno a disposizione tre opzioni:
iOs e Android offrono dunque servizi simili, ma è bene ricordare il consiglio che gli stessi sviluppatori danno: se si sospetta che il telefono sia stato rubato è sempre bene avvisare le Forze dell’Ordine ed evitare di recuperarlo da soli.
Localizzare un IP con precisione massima (così come si fa con uno smartphone per intenderci) non è materia semplice. Esistono però on line dei tool in grado di dare informazioni generali su un dispositivo a partire dall’Internet Protocoll Adress.
Due servizi on line utili sono Whats Is My Ip Adress e Ip-Adress.com,capaci di risalire alla compagnia telefonica che fornisce il collegamento in Rete e la zona geografica.
Due servizi specifici per device mobili sono Ip Chcker (per Android) e Ip Locator (iOs). Entrambi sono gratuiti e permettono di geolocalizzare un IP e ottenere molte informazioni utili.
Parliamo ora dell’uso più comune del GPS: calcolare un percorso. Ma come fa la geolocalizzazione a calcolare il percorso più breve? Tutto nasce da Edsger Wybe Dijkstra, informatico olandese scomparso nel 2002. Un nome complicato per un’invenzione che ha semplificato la vita di milioni di persone.
Fu lui, infatti, nel 1956 a creare quello che è passato alla storia come l’algoritmo di Dijkstra.
L’algoritmo Dijkstra è basato su una serie di calcoli in grado di individuare i percorsi più brevi (o cammini minimi) da un nodo a un altro. I “nodi” non sono altro che il punto di arrivo, il punto di partenza e i punti intermedi da attraversare lungo il tragitto.
Lo studio del ’56, poi pubblicato nel ’59, ha avuto un impatto importante nel mondo dell’ingegneria, trovando numerose applicazioni nel campo delle realizzazioni di reti idriche, stradali e delle telecomunicazioni.
Ricordiamoci del regalo di Dijkstra ogni qualvolta le mappe che consultiamo on line riescono, in pochi attimi, a calcolare il percorso più breve per raggiungere una meta!
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