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È stato depositato da Google un nuovo brevetto per la creazione di una babysitter digitale che, totalmente in remoto, è in grado di attivare un protocollo di emergenza nel caso in cui un bambino non sia sorvegliato per un tempo prestabilito. Se questo rimanesse “incustodito” in una stanza per più di 10 minuti, arriverà infatti immediatamente un avviso ai genitori tramite e-mail per permettere loro di intervenire.
Il sistema si basa sulle telecamere di sicurezza già installate in casa grazie alla domotica domestica e funzionerà anche attraverso i rilevatori di movimento e i sensori tattili. Tra le varie funzionalità, la nuova babysitter di Google sarà anche in grado di spegnere le prese di corrente se un bambino si dovesse avvicinare troppo e di attivare i blocchi delle porte digitali e delle finestre per impedire di farlo uscire fuori di casa senza il consenso dei genitori, in determinati casi limite.
Niente panico quindi per i genitori ansiosi di tutto il mondo perché anche in caso di emergenze o incidenti, i loro bambini saranno sempre sotto controllo in qualsiasi momento, a patto ovviamente che la casa sia dotata di un adeguato sistema di domotica. “In primo luogo questi rischi sono evitati non lasciando i bambini incustoditi – si legge nel testo del brevetto registrato da Google – ma ci possono essere situazioni in cui i bambini sono lasciati incustoditi all’interno della casa a causa di motivi fuori dal controllo dei genitori. In queste occasioni può infatti capitare che il genitore o il tutore possa non aver avuto l’opportunità di mettere in sicurezza quegli elementi potenzialmente pericolosi, mettendo così a rischio la salute dei bambini”.
Con l’aumento negli ultimi anni dei dispositivi smart home installati nelle case, come le telecamere connesse a Internet, i sensori di movimento e le prese elettriche, tutto può essere controllato in modo semplice tramite smartphone. Sicuramente questo sistema di babysitting virtuale potrebbe togliere molte preoccupazioni ai genitori nel caso in cui si lasciasse il bambino nella mani di qualcuno poco esperto o mentre ci si trova in un’altra stanza.
Non è chiaro al momento se Google vorrà rendere questa tecnologia disponibile al grande pubblico o continuare a lavorarci. “Deteniamo brevetti su un’ampia varietà di idee – hanno detto i portavoce di Mountain View – e solo alcune di queste maturano successivamente in prodotti e servizi reali”. Per chi fosse interessato non c’è quindi che da aspettare ulteriori annunci e sperare che la tecnologia faccia ancora altri passi in avanti per aiutare la vita domestica dei genitori.