
Festa della mamma: 9 film da vedere insieme
Festeggia questa giornata importante insieme alla tua mamma…e ad un bel film! Ogni anno, la seconda domenica di maggio, cade una ricorrenza molto speciale ch...
Festeggia questa giornata importante insieme alla tua mamma…e ad un bel film! Ogni anno, la seconda domenica di maggio, cade una ricorrenza molto speciale ch...
Proteggere i tuoi file sul PC tenendoli privati è possibile anche senza ricorrere all’installazione di software o programmi specifici. Come? Ad esempio, puoi...
Esistono diversi modi per collegare uno smartphone alla TV in modo semplice e i requisiti fondamentali sono due: avere una smart tv e una buona connessione I...
Sviluppato dalla Naughty Dog e pubblicato da Sony Computer Entertainment nel 2013 per la console Playstation 3, The Last of Us è un gioco che ancora oggi ris...
Se sei uno studente oppure un lavoratore sempre alle prese con riunioni e nuove nozioni, starai sicuramente cercando delle app per risparmiare tempo e miglio...
Gli anni ‘80 sono stati caratterizzati da grandi cambiamenti: è stata un'epoca in cui la tecnologia e la globalizzazione hanno cambiato il mondo mentre la cu...
Parliamo del decennio breve iniziato il 1° gennaio 2000 e terminato il 31 dicembre 2009: così sono definiti gli anni 2000 a causa della velocità con la quale...
Chi l’ha detto che il mondo dei social ha già dato tutto quello che poteva dare? Al contrario: l’app creata da Guido Balbis e Francesco Demichelis, due giovani di Saluzzo – piccola cittadina piemontese – dimostra che con l’idea giusta il mondo dei social può diventare uno strumento cruciale della nuova sharing economy.
I due hanno infatti fondato Take My Things, una start up innovativa che ruota intorno ad una app studiata per trasportare degli oggetti da un luogo all’altro senza utilizzare dei corrieri professionisti. Insomma, avete presente BlaBlaCar? Ecco: Take My Things è più o meno la stessa cosa, seppur declinata sugli oggetti anziché sulle persone.
Quella realizzata dai due piemontesi, dunque, è la prima app di social transport. Tutto nasce da un’idea di Francesco, arrivata in modo del tutto casuale nel 2014. Il 31 dicembre di quell’anno il giovane decide infatti di spostarsi da Saluzzo a Sanremo per festeggiare il Capodanno nella sua casa al mare: arrivato in Liguria, però, si rende conto di aver dimenticato le chiavi della villetta in Piemonte. Disperato e tutt’altro che desideroso di percorrere altri 150 chilometri, Francesco cerca dunque una app che possa risolvere il suo problema, che gli fornisca cioè un modo di trovare qualcuno disposto – a fronte di un giusto pagamento – a recapitargli le sue chiavi. Nessuna app del genere, però, esisteva: da lì l’idea di avviare una start up con l’amico Guido.
Il funzionamento di questa app è semplice ed intuitivo. Una volta scaricata, è necessario iscriversi gratuitamente al servizio e inserire la descrizione dell’oggetto che si chiede di trasportare; oltre a questo è sufficiente indicare l’indirizzo di presa in consegna e quello di arrivo, selezionando ovviamente anche la data e l’ora entro le quali il pacco dovrà essere consegnato e la cifra che si è disposti a sborsare per questo servizio. Se un utente di Take My Things si rende disponibile per il trasporto, il gioco è fatto.
Tra gli utenti registrati – che ad oggi sono circa 6.000 – si contano tanti semplici cittadini, ma anche negozi ed imprese che preferiscono puntare sulle persone comuni piuttosto che sui corrieri. Il servizio, infatti, è economico e soprattutto rispetta l’ambiente, dando ad un medesimo viaggio una duplice valenza.
Il successo di App simili ad AirBnB per la condivisione di stanze per le vacanze, di BlaBlaCar e simili per la condivisione di passaggi e addirittura la nascita di app per la condivisione di barche (è il caso dell’italianissima RemyApp), dimostra che siamo sempre più orientati verso una tipologia di “consumo collaborativo” (sharing economy), un modello economico basato su un insieme di pratiche di scambio e condivisione. E tu, cosa ne pensi?