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Ebbene sì, non è più solo fantascienza, i cyborg sono realtà e sono tra noi! Il primo essere umano con una protesi tecnologica impiantata direttamente nel corpo e riconosciuta dalle autorità è Neil Harbisson, artista e musicista di origini britanniche e catalane, a cui è stata ufficialmente riconosciuta un’antenna artificiale, che amplifica le potenzialità della vista, come parte integrante del corpo.
Le vicende che hanno portato Neil a diventare il primo cyborg riconosciuto dal governo britannico sono davvero interessanti. Tutto ha avuto inizio quando da piccolo gli viene diagnosticata l’impossibilità di vedere i colori, ossia la sindrome dell’acromatopsia. Arrivato all’università qualche anno più tardi, Neil rimane affascinato dal mondo della cibernetica e insieme a Adam Montandon, studente della Plymouth University, progetta l’eyeborg, ossia un’antenna che, innestata direttamente nel cranio, amplifica la possibilità di percepire la frequenza dei colori, associandola ad un preciso suono.
Dopo diverse peripezie e rifiuti da parte dei medici, nel 2004 il ragazzo ha finalmente trovato un chirurgo disposto a impiantargli l’eyeborg.
È così che l’antenna che spunta dalla testa di Neil è diventata una sorta di nuovo organo che gli permette di trasformare ciò che vede in melodia: le tonalità scure danno origine ad una serie di suoni bassi, mentre quelle chiare a suoni mano a mano più alti. In poche parole, quadri di pittori come Pollock o Monet creano nella testa di Neil una vera sinfonia.
L’eyeborg, inoltre, amplifica ulteriormente le normali capacità visive, in quanto permette di percepire anche livelli di saturazione del colore che normalmente l’occhio umano non coglierebbe.
Neil concepisce la sua protesi cibernetica come una parte integrante del suo essere. Come si legge sul suo sito ufficiale, infatti, l’artista non sente di usare o indossare la tecnologia, ma sente di essere egli stesso tecnologia. Per questo nel 2010 ha creato la Cyborg Foundation, fondazione che ha lo scopo di aiutare le persone a diventare cyborg e di promuovere l’utilizzo della cibernetica per ampliare le capacità umane.
Recentemente l’eyeborg ha subito un upgrade e ora consente a Neil di accedere ad internet e di ricevere telefonate direttamente nella sua testa. Insomma, l’artista può essere considerato un essere futuristico e una prova tangibile delle grandi potenzialità che potrebbero derivare dall’applicazione della tecnologia al corpo umano, superando i limiti fisici di applicazioni e tecnologie esterne (come l’App per la realtà virtuale al servizio degli ipovedenti).
Photo credit: wired.it