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Per combattere l’epidemia del virus Zika, arrivato in California già nel 2013, il colosso statunitense Google ha deciso di liberare oltre 20 milioni di zanzare che uccideranno gli esemplari portatori di malattie nocive per la salute dell’uomo.
In questa zona degli Stati Uniti sono stati tanti, negli ultimi anni, i casi di malattie dovute a questo insetto e con il supporto delle autorità locali e dell’organizzazione Debug Project, Google si prepara a rilasciare in natura 1 milione di zanzare ogni 7 giorni, per un totale appunto di 20 settimane. Test simili sono stati oggetto di studio, anche se in misura minore, anche della Bill and Melinda Gates Foundation, attenta anch’essa alle problematiche ambientali negli Stati Uniti.
Oggi è la ex divisione di Google Verily Life Science ad aver deciso di contrastare una volta per tutte l’epidemia dovuta alla zanzara Aedes Aegypti, lasciando che siano proprio i suoi simili a portare avanti la selezione della specie, mettendo così fine una volta per tutte ai casi di infezione dovuti al virus Zika, come la febbre gialla, la dengue e la chikungunya. La Verily si occupa da sempre della tutela della salute degli esseri umani ed è controllata direttamente da Alphabet, che non è altro che il braccio scientifico di Google.
Seguendo questo approccio sono state liberate a Fresno, città che si trova nella zona centrale dello stato della California, non lontana dal Parco Nazionale di Yosemite, ben 20 milioni di zanzare di sesso maschile che grazie all’impiego di un batterio naturale di nome Wolbachia, impediranno il proliferarsi di nuove uova infette. Questi esemplari maschi non sono nocivi né per l’uomo, né per l’ambiente circostante, ma sono in grado di rendere le femmine – responsabili della trasmissione del virus – sterili durante l’accoppiamento e fermare la riproduzione di questa specie.
L’intero processo scientifico di rilascio delle zanzare “buone” è disciplinato dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente americano (EPA) all’interno di un protocollo che prevede il “controllo microbico dei parassiti”.
È la prima volta che questo tipo di test viene applicato negli Stati Uniti e mentre si attendono le prime sperimentazioni in Australia già quest’anno, non mancano discussioni sulla possibile applicazione anche in altri Stati del mondo colpiti da queste terribili epidemie. “Se vogliamo davvero aiutare le persone a livello globale – ha detto Linus Upon, uno dei responsabili del progetto Verily – dobbiamo essere in grado di produrre molte zanzare, distribuirle dove serve e misurarne la popolazione a costi bassi”.