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Telefonate strane sul cellulare, e-mail truffa e non solo. I reati informatici sono sempre più diffusi e, purtroppo, sempre più sofisticati. Numeri telefonici che provano a raggirarci con false offerte e truffe via sms o tramite messaggi di posta elettronica sono soltanto una piccola parte dei reati telematici in circolazione. Vediamo in questo articolo quali sono i crimini informatici più diffusi, come evitare una truffa telefonica e cosa fare se si resta vittime di un reato telematico.
Il termine phishing è una variante dell’inglese “fishing”, ovvero pescare. Il riferimento è all’uso delle tecniche che i malviventi pongono in essere per acquisire dati e password delle vittime. Il phishing è una truffa che si mette in atto su internet, principalmente usando la posta elettronica. Non si tratta, però, soltanto di una truffa e-mail. In alcune circostanze può essere realizzata anche servendosi di sms. Chi la compie punta ad estorcere informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso. Il metodo è quello di fingersi un ente o una compagnia affidabile. Il malintenzionato, infatti, invia messaggi che imitano, sia nel contenuto che nell’aspetto, quello dei fornitori di servizi. All’interno vengono richieste informazioni riservate e dati sensibili.
Obiettivo identico è quello di chi pratica il vishing, crasi dei termini “voice” e “phishing”. In questo caso si tratta esclusivamente di truffe telefoniche. L’aggressore effettua un gran numero di telefonate truffaldine con lo scopo di rubare informazioni, password o dati bancari alla vittima. Il truffatore manipola la tecnologia Voice over IP (VoIP) per nascondere il proprio numero di telefono e la propria identità. Di solito chi attacca propone di risolvere un problema software, si spaccia per un impiegato bancario o millanta la vincita di un premio. Si tratta in genere di notizie sconosciute alla vittima, alla quale vengono richieste informazioni personali: username o password di un account o, nella peggiore delle ipotesi, dettagli del conto corrente bancario o della carta di credito.
La differenza principale tra phishing e vishing consiste dunque nella componente umana. Il vishing punta a far leva sull’emotività della vittima. Il malcapitato, infatti, può riporre una maggiore fiducia verso il trasgressore, del quale ha ascoltato la voce e che sembra autorizzato a richiedere informazioni.
Come abbiamo avuto modo di vedere finora, il phishing è un reato informatico che integra quello relativo al trattamento illecito dei dati personali. La frode informatica è punita secondo l’art 640-ter c.p. con la reclusione da sei mesi a tre anni. Inoltre è prevista una multa da 51 a 1.032 euro. Per il phisher si configura anche la violazione dell’art 635 bis cp relativo al danneggiamento informatico. Ma non solo. Il phishing è infatti un cybercrimine che rischia di sconfinare nell’art 491 bis cp in tema di falso ideologico o materiale. Il phisher può infatti rendersi colpevole di falsa dichiarazione o attestazione sull’identità o qualità personali proprie o di altri.
Quando si parla di reati informatici, infatti, si fa riferimento al D.lgs 231/01 che prende le mosse dalla legge anticorruzione e interviene a garantire la sicurezza dei dati aziendali. Fino al 2001 tutti i reati informatici rientravano sotto l’ombrello della “frode informatica a danno di enti pubblici”. A partire da allora gli enti (soggetti giuridici, società, associazioni) hanno una responsabilità penale derivante da illeciti amministrativi. Tra i suddetti reati rientrano, come detto, quelli inerenti l’art. 491 bis cp (falsità in un documento pubblico) e art 635 bis e ter c.p: danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici. Anche se questi sono utilizzati dallo Stato o da un altro ente pubblico, o risultano comunque essere di pubblica utilità.
Se lo (ri)conosci, lo eviti. Difendersi dal phishing è, ovviamente, possibile. Mai come in questo caso, però, prevenire è meglio che curare. Come?
Riconoscere una mail di phishing può essere più facile del previsto.
All’ordine del giorno sono anche le frodi telefoniche. Le truffe telefoniche su cellulari o numeri fissi sono diverse tra loro. Numeri telefonici truffa che chiamano a ogni ora del giorno e “truffa telefonica del si” sono solo alcune di queste.
Le truffe su cellulari consistono solitamente nell’invio di un link. In questo caso valgono i consigli di cui sopra: affidarsi al filtro antispam per telefono, verificare la presenza di errori grammaticali nel testo e, soprattutto, controllare il numero del mittente. Se lo stesso contatto invia più sms si consiglia di bloccare il numero inserendolo nella black list.
Phishing, vishing e smishing non sono le uniche truffe in cui si può restare coinvolti con un telefono o un device qualsiasi tra le mani. Nell’era dei social network, infatti, il raggiro corre sempre più sul web. E ce n’è davvero per tutti i gusti. Qualche esempio?
Nei meandri del web, insomma, occorre muoversi con la massima attenzione, scegliendo il miglior fornitore di internet casa e attivando filtri antispam e antivirus. Prima di inserire i dati della propria carta di credito, anche su store online, verificare sempre la sicurezza del sito. In nessun caso inviare i propri codici di accesso al conto corrente né scaricare e-mail che giungono da mittenti sconosciuti.