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Finalmente sbarca anche in Italia Apple Pay, il sistema di pagamenti digitali lanciato nel 2014 da Apple per trasformare lo smartphone in un portafoglio virtuale collegato direttamente al conto corrente.
Già dal 17 maggio scorso gli utenti Apple italiani possono infatti pagare nei negozi fisici semplicemente avvicinando al POS, dotato di sistema “contactless”, il loro iPhone o Apple Watch. Apple Pay è disponibile anche per gli iPad più recenti (iPad 2017, Air 2, Mini 3 e 4, i due iPad Pro) ed anche per i MacBook Pro muniti di Touch ID. Ovviamente per comodità con iPad e Mac si potranno effettuare pagamenti solo tramite app e siti web poiché non sarebbe così comodo portarli sempre con sé. Per maggiori dettagli, apple ha predisposto una pagina guida all’uso di Apple Pay nei negozi, nelle app e sul web.
Tra gli esercizi commerciali che hanno già aderito all’iniziativa non mancano le più grandi catene italiane ed internazionali: oltre all’Apple Store si potrà fare acquisti con lo smartphone da Auchan, La Rinascente, Autogrill, Mondadori, H&M, OVS, LeRoy Merlin, Esselunga, Eurospin, Lidl, Sephora, Eataly e molti altri. Per farlo non è necessario scaricare applicazioni particolari e il sistema non si basa sui codici Qr.
Ad oggi i clienti di Unicredit, Carrefour Bank, Banca Mediolanum ed American Express possono accedere ai servizi offerti da Apple Pay utilizzando l’app Wallet, già presente su tutti i dispositivi Apple. Basterà inquadrare la carta prescelta con Wallet e, dopo che sarà stata riconosciuta ed associata a questo tipo di operazione, sarà pronta per l’uso. Tutte le spese saranno in ogni momento consultabili all’interno del proprio Wallet e certificate grazie all’impronta Touch ID che può sostituire anche la digitazione del PIN numerico, che diventa facoltativo.
In attesa che anche altri istituti attivino il pagamento digitale di Apple, si può inoltre scegliere di usare l’app Boon, una carta ricaricabile che consentirà di effettuare acquisti nei negozi abilitati sin da subito.
La tecnologia su cui si basa l’Apple Pay è quella NFC, che consente di non memorizzare i dati della carta né sul telefono né tantomeno di condividerli con i commercianti: ad ogni transazione viene generato infatti un codice di sicurezza dinamico e univoco che cambia ogni volta al fine di autorizzare il pagamento in modo esclusivo. Infine, essendo legato all’uso dell’impronta con il Touch ID, nessuno potrà mai sostituirsi al legittimo proprietario della carta, impedendo così frodi finanziarie anche nel caso di perdita dello smartphone.
Dal 2015 al 2016 i pagamenti elettronici “contactless” in Italia sono aumentati del 700%, arrivando a raggiungere la somma totale di 7miliardi di euro, e chissà se con l’invenzione di Apple questi dati sono destinati a compiere un’ulteriore impennata. Nei primi mesi del 2017, secondo Netcomm, ogni 100 acquisti conclusi online ben 8,5 sono stati effettuati da tablet e 17. 4 da smartphone. Si prevede inoltre che nel 2017 i pagamenti digitali cresceranno del 16% rispetto allo scorso anno, per un totale di 23,1 miliardi spesi. A questo punto solo il tempo ci dirà se anche questa volta Cupertino si inserirà nel mercato con successo, anche se non manca qualche competitor nostrano.
In Italia alcune banche, tra cui Intesa Sanpaolo con PayGo, consentono pagamenti digitali simili all’Apple Pay e, oltre al celebre Paypal, anche gli operatori telefonici hanno il proprio sistema di pagamento, come il Vodafone Pay. Entro fine anno Samsung ha infine annunciato il suo sbarco nel mondo delle transazioni digitali con il Samsung Pay e mentre in molti attendono l’arrivo nel nostro Paese di un sistema di pagamento marcato Android, non mancano anche interessanti start-up come Satispay, che promettono concorrenza ai grandi colossi americani.