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“Coditany of Timeness” potrebbe sembrare il tipico titolo dell’ultimo album di qualche affermata band heavy metal di fama mondiale. La verità è che a comporre tutti i brani di questo EP è stata un’intelligenza artificiale, dietro cui si nasconde il lavoro di un noto produttore musicale e di uno startupper che insieme hanno creato il progetto “Dadabots”. I due creatori, Zack Zukowski e CJ Carr, hanno infatti deciso di lanciare sul mercato il primo lavoro di black metal, interamente realizzato da un computer.
Per iniziare, il duo musicale ha frammentato tutti i brani contenuti in “Diotima”, album del 2011 della newyorkese band death metal Kralice. Attraverso un algoritmo a rete neurale, il computer ha così potuto studiare lo stile del metal e capirne il meccanismo interno. I vari frammenti sono poi stati inseriti nella rete neurale e in seguito è stato chiesto all’AI, pezzo dopo pezzo, di immaginare il segmento successivo. Lentamente è stato così possibile insegnare al robot il funzionamento di una melodia heavy metal, creando delle interconnessioni tra i neuroni quando si assisteva a un esito positivo dei vari test. Quando la risposta dell’Intelligenza Artificiale era positiva e coerente con il genere metal, infatti, l’intera rete rinforzava i passaggi che l’avevano portata a compiere quella scelta, fino a creare un intero album in modo impeccabile.
“All’inizio – hanno spiegato i due fondatori di Dadabots – l’AI generava solo suoni casuali, musica rumorosa e grottesca”. Dopo tre anni di correzioni e ricerca si è invece arrivati a registrare “Coditany of Timeness”, un risultato finale che ha di molto superato le aspettative sul progetto musicale. L’AI è addirittura riuscita a creare da zero anche il titolo delle singole canzoni e l’artwork della copertina. Al termine della sperimentazione i due creatori hanno anche deciso di pubblicare un saggio dal titolo “Generating Death Metal and Math Rock”, pensato per esplorare le possibili connessioni tra arte e reti neurali, all’interno della manifestazione californiana “Machine Learning for Creativity and Design Workshop”. Nel frattempo la promessa dei curatori di Dadabots è di produrre con lo stesso metodo anche altri album in stili differenti, come il jazz e l’hard rock.
Curioso di conoscere il risultato? Allora ascolta il brano prodotto dall’IA.
Se ti incuriosiscono le potenzialità artistiche dell’Intelligenza Artificiale, dai un’occhiata anche a “L’intelligenza artificiale riscrive Harry Potter“!