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Che la pet therapy, ossia l’utilizzo di animali da compagnia per i pazienti malati e costretti in un letto d’ospedale, sia capace di risultati straordinari, è ormai un dato di fatto.
Già cinquant’anni fa il neuropsichiatra Boris Levinson sosteneva i benefici del contatto con gli animali, scrivendo che essi “abbassano i livelli di ansia e stress, possono ridurre le problematiche legate all’umore, regolarizzano il battito cardiaco dei pazienti, tendono ad abbassare pressione e glicemia, e persino i livelli di endorfine mostrano un miglioramento”.
Studi più recenti hanno confermato la teoria di Levinson. La presenza di un animale in sede d’ospedale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-medico e stimolare la partecipazione attiva alla terapia. Per questo motivo, sono sempre di più gli ospedali dove si attua qualche forma di pet therapy, che risultata efficace con persone di ogni età, ma in special modo con i bambini.
L’utilizzo di cani e gatti veri, tuttavia, non è sempre possibile, sia per problematiche legate alla paura che gli animali possono suscitare negli individui più sensibili, sia per frequenti intolleranze legate ad allergie, sia perché l’utilizzo di animali in ambiente ospedaliero richiede una dose notevole di sforzi per mantenere un ambiente perfettamente igienico.
Per ovviare a queste difficoltà, e permettere a tutti di poter usufruire dei benefici della pet therapy, all’ospedale pediatrico Fatebenefratelli di Milano si sta sperimentando, al fianco dell’utilizzo di cani veri, anche l’utilizzo di cani robot per fare compagnia ai piccoli ricoverati. Con risultati davvero straordinari.
I tre robot “quattrozampe” adottati dall’ospedale milanese sono intelligenti, rispondono ai comandi vocali e proprio per questo attirano l’attenzione dei piccoli esattamente come farebbero dei cuccioli veri.
Hanno anche un nome: Zoomer. Se chiamati rispondono e si avvicinano, reagiscono a numerosi comandi vocali e sono persino in grado di impararne di nuovi.E poi, proprio come gli animali veri, si stancano: quando non hanno più voglia di giocare, si accucciano e si mettono a dormire. Insomma, sono molto più che dei semplici giocattoli e i bambini questo lo percepiscono.
“Abbiamo introdotto gli animali in reparto per la pet-therapy, ma abbiamo dei piccoli che non possono tenere un animale da compagnia, magari perché sono gravemente allergici o ne hanno paura – ha spiegato Luca Bernardo, primario dell’ospedale Milanese – “e quindi abbiamo pensato a dei cani robot. Ci sono stati donati per intrattenere i nostri piccoli pazienti da un’azienda canadese che li ha messi in commercio, in realtà, con un fine ludico.”
Ma è bastato poco tempo ai medici del Fatebenefratelli per rendersi conto che i benefici dei cuccioli robot nei pazienti andavano ben oltre il semplice intrattenimento.
A differenza di un cucciolo reale, infatti, uno Zoomer non sporca e quindi può entrare persino nella sala prelievi, “aiutando così a ridurre l’ansia dei pazienti. Ci sono terapie che la inducono di per sé, non c’è bambino che non tema il prelievo del sangue”. Dolore e paura alterano la “compliance” alle cure, ma i cagnolini robot possono aiutare a calmare i piccoli pazienti.
“Per questo motivo – ha concluso Bernardo -“abbiamo iniziato una vera e propria ricerca scientifica sull’utilizzo degli animali robot nella pet therapy, che è la prima in assoluto nel settore.”
Scopri di più sugli altri impieghi dei robot a supporto degli umani nella vita quotidiana.