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Smartphone sì o smartphone no? Questo è il problema, almeno quando si parla di bambini.
Da quando questi dispositivi si sono diffusi come non mai, infatti, il dibattito sul fatto di concedere o meno ai più giovani di avere un cellulare o un tablet proprio è sempre molto caldo e vede da una parte la schiera di chi non ci trova nulla di male e dall’altra, invece, quella degli adulti che ritengono che l’utilizzo intensivo di queste tecnologie da parte dei bambini influisca negativamente su di loro.
Di questa opinione è ad esempio Tim Farnum, anestesista del Colorado e padre di 5 figli, di cui due di 11 e 13 anni, che dopo aver regalato loro degli smartphone, ha notato un grande cambiamento nel loro umore e modo di comportarsi. Secondo Farnum, infatti, dal momento in cui i suoi due figli più giovani hanno iniziato ad utilizzare i loro device, hanno perso la socievolezza e l’energia che li contraddistingueva e sono diventati introversi, solitari e scontrosi.
Allarmato dal drastico cambiamento, l’uomo ha iniziato a indagare sugli effetti di queste tecnologie sui bambini, trovando delle statistiche alquanto preoccupanti.
Secondo alcune ricerche, infatti, l’eccessivo tempo passato di fronte agli schermi di smartphone e tablet influirebbe negativamente sullo sviluppo cognitivo dei più piccoli, sulle loro capacità di socializzare e creerebbe persino forme di dipendenza da smartphone.
Per questo motivo Farnum, insieme a un gruppo di genitori ha fondato la PAUS (Parents Against Underage Smartphones) associazione non profit che in poco tempo ha sviluppato una proposta di legge che ha l’obiettivo di vietare ai negozianti del Colorado – lo Stato dove Farnum risiede – la vendita di smartphone e tablet ai bambini che hanno meno di 13 anni.
Se entrerà in vigore, la nuova legge prevederà non solo che i rivenditori di telefonia non potranno vendere questi device ai bambini, ma anche che dovranno chiedere agli adulti chi utilizzerà effettivamente il telefono.
Dopo la prima violazione i negozianti riceverebbero un avvertimento scritto, dalla seconda in poi, invece, è prevista una multa di 500 dollari che raddoppierà ogni volta con l’aumentare delle violazioni. Per ora quella di Farnum e dell’associazione PAUS è solo una proposta, ma se riusciranno a raccogliere almeno 300 mila firme l’iniziativa arriverà al voto nel 2018 e potrebbe diventare effettivamente una norma in vigore in Colorado.
Realizzeranno veramente l’impresa? Non rimane che osservare come si svilupperà la vicenda.
Quella del Colorado, però, non è l’unica iniziativa presa contro l’utilizzo di queste tecnologie da parte dei più giovani. Anche in Irlanda, infatti, è stata presentata una proposta di legge che vieta la vendita di smartphone a chi ha meno di 14 anni e che prevede una multa di 100 euro ai genitori che lasciano usare queste tecnologie ai figli senza la loro supervisione.