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Conosci la “truffa della Polizia Postale”? Ecco come smascherare le false e-mail

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Truffa Polizia Postale

Dopo la truffa degli SMS falsi sul “pacco non consegnato”, i cybercriminali tornano in scena con la “truffa della Polizia Postale”. Nella nuova campagna di phishing, i malintenzionati del web cercano di estorcere alle vittime denaro e dati sensibili annunciando una presunta indagine penale a loro carico. In questo articolo ti spieghiamo meglio cos’è la truffa della Polizia Postale, come riconoscerla subito e come denunciare la truffa alla Polizia di Stato.

Cos’è la “truffa della Polizia Postale”

La “truffa della Polizia Postale” è l’ultimo raggiro ideato dai cybercriminali. Si tratta di una truffa svuota conto che si cela dietro una falsa e-mail con la quale la vittima viene informata di una presunta indagine penale a suo carico condotta dalla Polizia di Stato. Alla vittima viene richiesto di rispondere con urgenza alla e-mail per evitare di andare incontro ad un arresto immediato.

La frode, in questo caso, tira in ballo persino nomi di funzionari di spicco: come il nome del Direttore Generale della Polizia Italiana, della Polizia Postale, dell’Europol o di altri rappresentanti delle forze dell’ordine.

Come riconoscere la “truffa della Polizia Postale”

Chi è vittima della truffa online della Polizia Postale, riceve una e-mail con le seguenti caratteristiche:

  • Presenza di falsi loghi della Polizia Italia, della Polizia Postale, dell’Europol, della Repubblica Italiana o del Ministero dell’Interno
  • Il testo si apre comunicando l’avvio di un’indagine penale nei confronti del destinatario della e-mail
  • È riportata una falsa firma del Direttore Generale della Polizia Italiana o del Direttore della Polizia Postale o di quello dell’Europol o di altri rappresentanti delle forze dell’ordine
  • Il testo della e-mail truffa della polizia postale è scritto in diverse lingue
  • Viene richiesto di rispondere entro 72 ore per evitare l’arresto

Se il destinarlo commette l’errore di rispondere alla e-mail, si espone a successive richieste di pagamenti o di dati personali.

Testo della truffa della Polizia Postale

Da alcune settimane la Polizia di Stato ha reso noto uno dei testi della nuova truffa.

La e-mail truffa informa il destinatario di un’indagine a suo carico per reati pedopornografici. Il testo, che punta a causare agitazione nel destinatario, intima alla vittima di rispondere entro 72 ore per presentare delle “giustificazioni” a riguardo. In caso contrario si procederà con il suo immediato arresto e con la divulgazione delle notizie di reato a suo carico.

Truffa Polizia Postale: la strategia dell’urgenza

Come spesso avviene nello smishing, anche nel phishing i criminali informatici puntano sul carattere di urgenza di una risposta da parte della vittima. Quest’ultima, sentendosi sotto pressione, a volte agisce senza riflettere e cade nella trappola.

Nel caso della “mail truffa della Polizia Postale”, l’agitazione della vittima è ancora più grande poiché, secondo la minaccia, se non risponde in tempi brevi, rischia addirittura l’arresto.

Come denunciare la truffa della Polizia Postale

Se si riceve una e-mail che presenta le caratteristiche elencate, la prima cosa da fare è non aprirla e non rispondere al messaggio.
La truffa va poi denunciata alle forze dell’ordine anche attraverso la segnalazione online sul sito del commissariato della Polizia Statale.

Truffa online della Polizia Postale: raccomandazioni

La Polizia di Stato ricorda agli utenti web che nessun rappresentante delle forze dell’ordine contatterebbe direttamente i cittadini (attraverso e-mail o messaggi) per richiedere di effettuare pagamenti o di fornire dati sensibili.

Il loro consiglio (e anche il nostro) è di fare sempre attenzione perché le truffe dei criminali informatici sono sempre dietro l’angolo. Ricordati quindi di utilizzare sempre una rete Internet sicura, un filtro antispam installato nel provider di posta e soprattutto un ottimo antivirus.