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La solitudine non è amica del benessere, soprattutto se a soffrirne sono i più anziani: non a caso in tarda età le occasioni di socializzazione sono proprio quelle che portano i maggiori benefici all’umore e alla salute. La tecnologia può fare qualcosa per aiutare gli anziani a mantenere i contatti con la propria cerchia di familiari, nella maggior parte dei casi più giovani di loro?
Sembra proprio di sì, stando alle caratteristiche del nuovo arrivato in casa Acer. Si chiama GrandPad, è stato presentato a New York di fronte ad una platea di giornalisti internazionali dal CEO dell’azienda di Taiwan, Jason Chen, in occasione della conferenza stampa primaverile ed è… un tablet pensato per gli over 75. Proprio così, un tablet semplice ed essenziale per permettere agli anziani di restare in contatto con i propri cari.
Per ora il tablet per over 75 è disponibile solo negli Stati Uniti, dove Acer lo distribuisce tramite abbonamento mensile comprensivo di accesso alla Rete, ma di sicuro riscuoterà ben presto un gran successo anche oltreoceano.
In Europa, del resto, la stessa domanda sulle possibilità della tecnologia di ridurre il divario generazionale se l’era posta circa un anno fa anche il catalano Ramon Sanahuja, intento a riflettere sulle statistiche relative alla sua città, Barcellona, delineanti un panorama piuttosto desolante in fatto di condizioni di vita degli anziani: circa un quarto degli over 65 residenti in città vive da solo.
I programmi di integrazione sociale avviati dalle autorità cittadine non mancano, ma coinvolgono appena 600-700 persone, mentre il numero di anziani abbandonati a loro stessi che avrebbero bisogno di un sostegno concreto si aggira tra 20mila e 40mila.
Per questo Ramon ha avviato un progetto assai interessante: la creazione di un network per anziani attraverso l’uso di PC, smartphone e tablet con cui connetterli alle nuove generazioni. Vincles – questo è il nome del progetto – è stato presentato lo scorso anno dal comune di Barcellona in occasione del “Mayors Challenge”, concorso promosso da Bloomberg Philantropies.
L’idea alla base del progetto ha riscosso un successo tale da riuscire ad aggiudicarsi ben 5,6 milioni di dollari di finanziamenti: una cifra più che sufficiente per dare il via alla fase pilota e lanciare, ad ottobre dello scorso anno, il primo test su un campione di 200 catalani over 65.
Come si è svolto il test? Ad ogni partecipante è stato consegnato un tablet facile da usare, con 4 applicazioni pre-installate: una video-chat, una segreteria di messaggi vocali, un diario digitale e un programma per condividere foto. Concluso il test e raccolti i dati, l’intento degli organizzatori del progetto è di estendere il servizio a 20mila anziani entro il 2018 con il sostegno del sistema sanitario nazionale, che di sicuro avrebbe un grande interesse a favorire le relazioni sociali degli anziani e migliorarne così la qualità della vita.