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L’istituto di ricerca tedesco per le geoscienze GFZ ha scoperto che negli ultimi 4 anni la radianza della quantità di luce in arrivo di notte dalla superficie terrestre è aumentata in modo costante del 2,2% l’anno, peggiorando di conseguenza il livello di inquinamento luminoso.
Di questo passo non riusciremo più a vedere le stelle dalle nostre città e la causa principale sembrano essere le lampadine a LED – acronimo di light emitting diode – che hanno sostituito quelle tradizionali per far risparmiare i consumatori e sprecare meno energia. A volte quindi la volontà di fare scelte più green, insieme alla crescente urbanizzazione su base mondiale, porta con sé anche altri problemi davvero inaspettati.
Il ricercatore Christopher Kyba a capo della ricerca tedesca, ha deciso di montare un radiometro su un satellite della NOAA per monitorare la situazione delle luci notturne sulla Terra per ben quattro anni. Durante questo periodo si è potuto constatare che nei Paesi in via di sviluppo, con l’aumentare del PIL, è stato registrato anche un netto aumento dell’installazione di luci artificiali, facendo crescere in questo modo il livello di inquinamento luminoso e cambiando il paesaggio visibile dallo spazio.
“Con poche eccezioni – si legge nell’articolo uscito su Science Advances – la crescita nell’illuminazione è avvenuta in vari paesi di America Latina, Africa e Asia ed in futuro illumineremo ambienti che prima non ci interessavano, come un percorso ciclabile attraverso un parco o una sezione di un’autostrada periferica che in passato non era illuminata“.
Il mondo sta quindi diventando sempre più luminoso a scapito delle stelle, perché intere aree che prima si trovavano al buio oggi sono state equipaggiate con i LED che consumano meno, ma illuminano “troppo”. Solo Paesi come Siria e Yemen, colpiti di recente da terribili guerre, sono oggi meno inquinate dalla luce, mentre risultano stabili Italia, Olanda, Spagna e Stati Uniti. La ricerca tedesca non ha potuto tenere conto però della luce inferiore ai 500 nanometri, come quella blu di alcuni LED molto diffusi.
In questo modo diventa sempre più difficile l’osservazione delle stelle, senza parlare dei problemi legati al mondo degli animali e dell’ambiente. Un’eccessiva produzione di luce si traduce infatti in drastici cambiamenti del ritmo biologico della fauna con un conseguente sconvolgimento degli istinti notturni e la possibile anticipazione di stagioni come la primavera. Anche gli esseri umani possono avere effetti collaterali causati da un’eccessiva quantità di luce artificiale, come quelli legati ai ritmi circadiani e una maggiore sensibilità verso malattie come diabete, ipertensione e depressione.
Ridurre l’impatto negativo dell’inquinamento luminoso è possibile – ci dicono gli studiosi – cercando di ridurre ad esempio la quantità di luce prodotta dalle nostre case, con risultati ottimali per l’ambiente, il portafoglio e le nostre amate le stelle.
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Anche se l’inquinamento luminoso non ce lo permette ad occhio nudo, dai un’occhiata alle migliori App per guardare le stelle e i pianeti!