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Una guida pratica per vendere online: Amazon, eBay o creare un sito e-commerce?

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vendere online

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Di siti per vendere online è pieno il web. Del resto quella di mettere in commercio prodotti è un’esigenza che può accomunare gran parte degli utenti. Non serve essere negozianti per avere merce da voler cedere. Basti pensare a chi ha ricevuto un regalo indesiderato e intende sbarazzarsene: in quel caso i siti per vendere usato online si riveleranno sicuramente più utili del ripostiglio di casa. Ma c’è anche chi, ad esempio, realizza dei prodotti a mano e non ha una vetrina per esporli: niente saprà valorizzarli meglio di un negozio virtuale. Vendere su internet comporta la conoscenza delle strategie per farlo al meglio e ottimizzare i guadagni. Vediamo allora quali sono i migliori siti per vendere online usato e nuovo e come creare un sito per vendere online.

E-commerce e siti per vendere e comprare online: cosa bisogna sapere

Per commercio elettronico si intende l’insieme delle transazioni generate dalla compravendita di beni e servizi su internet, e delle comunicazioni o gestione di attività commerciali sul web. L’e-commerce, dunque, è a tutti gli effetti un modello di business che prevede la vendita online di prodotti o servizi. Quando ci si chiede come vendere online, bisogna prima di tutto conoscere la differenza rispetto ad un negozio fisico. Quella più importante è che i siti dove vendere online sovvertono i principi spazio temporali del mercato. Cambia radicalmente, infatti, la user experience: l’utente ha la possibilità di acquistare ad ogni ora del giorno e da ogni angolo del mondo. Per questo, che si intenda affidarsi a un e-commerce già esistente o si voglia creare uno spazio ex novo, è basilare pianificare una strategia. Chi vuole vendere online deve conoscere l’argomento e rintracciare una nicchia di mercato. L’obiettivo deve essere l’originalità e offrire qualcosa di diverso rispetto a ciò che si può trovare in un negozio fisico. Inoltre bisogna sapere che sul web hanno un’importanza cruciale le keyword corrispondenti alle query (intenzioni) di ricerca dell’utente. A questo punto si può individuare la piattaforma ideale di e-commerce e creare il proprio negozio online, rintracciando i giusti canali di marketing. 

Quali sono i siti per comprare e vendere online più affidabili

Esistono siti per vendere online gratuiti? Non sempre chi si affaccia al mondo dell’e-commerce ha trascorsi e velleità da venditore. Può accadere, infatti, di volerlo fare una tantum e di non volerla rendere una vera e propria attività. E, di conseguenza, di non voler investire. I siti dove vendere online gratis esistono proprio per rispondere a questa esigenza. 

Tra i migliori siti per vendere online gratis si segnalano Subito.it, Etsy, Kijiji, Bakeca e Shpock. Quando si intende comprare o vendere online, siti come questi garantiscono la massima sicurezza. Chiunque può inserire gratuitamente i prodotti da mettere in vendita e, in genere, le modalità di vendita vengono concordate tra acquirente e venditore. La maggior parte di questi siti dispone anche di App per Android e iOs. Inoltre è utile sapere che è spesso prevista la versione premium, grazie alla quale si può dare maggior risalto ai propri prodotti. 

Vendere online senza ecommerce è prerogativa anche di alcuni social network. Ad esempio si può vendere su Facebook grazie al Marketplace, servizio di social selling lanciato nel 2016. Qui il venditore ha solo il compito di caricare la foto del prodotto, impostandone nome, descrizione e prezzo. L’acquirente, invece, visualizza una vetrina di prodotti di suo possibile interesse e li consulta organizzati per categorie. A sua libera scelta, inoltre, può ampliare il raggio di ricerca per accedere alle inserzioni pubblicitarie pubblicate in altre città o regioni.

Vendere online: meglio Amazon o eBay?

I marketplace più importanti sono sicuramente due: eBay e Amazon. Il primo è presente su internet dal 1995, è arrivato in Italia nel 2001 e nel 2002 si è fuso con l’istituto di credito PayPal. In questo modo è riuscito a garantire la sicurezza dei pagamenti effettuati dagli utenti. Amazon è stato invece fondato un anno prima, ma la sua sezione italiana si è sviluppata soltanto nel 2010. Tuttavia rappresenta ad oggi l’azienda di commercio più gettonata al mondo, con circa 300 milioni di visitatori al mese. 

Come vendere online su eBay

Vendere online su eBay significa affidarsi a una rete decisamente grande, composta da oltre 183 milioni di potenziali acquirenti. Mettere in vendita un oggetto su eBay è, in genere, gratuito. Chi si iscrive riceve una quota mensile di inserzioni gratuite e paga le tariffe soltanto nel momento in cui un suo oggetto viene venduto. Quando si mette in vendita un oggetto, il portale addebita una tariffa per ogni inserzione creata. Questa non è rimborsabile, anche nel caso in cui l’oggetto non dovesse essere venduto. eBay consente inoltre alle aziende di vendere i propri prodotti tramite registrazione come rivenditore professionale. In questo caso la tariffa è duplice: una d’inserzione e una commissione sul valore finale, che si applica nel momento in cui l’oggetto viene venduto. L’entità della commissione sul valore finale varia in base alla categoria. L’importo viene calcolato come percentuale del costo della transazione finale, comprese le spese di spedizione. Si può anche avere un negozio eBay: in questo caso i costi variano in base all’iscrizione scelta, che può essere Base, Premium o Premium Plus. Ad ogni upgrade corrisponde un numero maggiore di inserzioni da poter pubblicare.

Amazon per vendere online

Amazon è l’altro grande marketplace usato per vendere prodotti online. Oltre al programma affiliazioni, che permette di inserire i prodotti già in vendita su Amazon sul proprio sito ottenendo una percentuale, si può scegliere l’account per professionisti Base o Pro. Nel primo caso si paga un abbonamento mensile, oltre a un tot per ogni articolo, ma non si possono vendere più di 40 prodotti al mese. Con l’account Pro, invece, si paga la commissione sul prodotto venduto e un abbonamento mensile. In questo caso il numero di prodotti che si possono vendere mensilmente è illimitato.  

Marketplace per vendere online: quale scegliere?

A questo punto si può tornare alla domanda di partenza. Per prendere una decisione bisogna mettere sul piatto alcune variabili. 

Amazon, ad esempio, riduce molto i costi d’investimento iniziali legati alla logistica. Il venditore deve solo spedire i prodotti, mentre magazzino e imballaggio sono garantiti dalla logistica Amazon. 

Diverse sono anche le regole riguardanti la policy sulla garanzia. Su Amazon è totale e tutela il cliente qualora il prodotto ricevuto non sia conforme alla descrizione, se arriva in ritardo o se si hanno problemi col reso (previsto entro 30 giorni). Su eBay, invece, il cliente non viene direttamente tutelato a meno che non abbia pagato con PayPal. Per quanto riguarda recessi e resi, il cliente viene rimandato alle condizioni di vendita del singolo inserzionista.

Concludendo, ne deriva che su Amazon il cliente viene maggiormente tutelato. Non a caso è ormai qui che si è disposti a spendere di più, mentre eBay continua ad essere privilegiato per articoli usati o vintage. Soprattutto grazie alle aste che possono far lievitare il prezzo. 

Amazon risulta la soluzione ideale quando i prezzi di vendita sono più elevati, contando sulle minori spese di gestione del magazzino. Quando si vendono oggetti particolarmente grandi, o con un costo minore, invece, è preferibile affidarsi ad eBay.

E-commerce: come vendere online

Marketplace ed e-commerce non sono sinonimi. Se si vuole avviare un e-commerce per vendere online si può creare un sito web vero e proprio di proprietà, oppure affidarsi a piattaforme che possono essere open source o a pagamento. Anche in questo caso dipenderà molto dalla dimensione della realtà e dagli obiettivi di business. 

Per avviare un e-commerce bisogna adempiere ad obblighi legali e giuridici. Tra questi rientrano l’apertura di una partita IVA, l’iscrizione alla Camera di Commercio, la segnalazione di inizio attività. Bisogna poi provvedere alla registrazione del nome e del dominio scelto, che devono essere unici (non già in uso). Inoltre bisogna garantirsi la proprietà dei diritti d’autore. All’interno dell’e-commerce vanno poi inseriti altri dati: nome e ragione sociale dell’azienda, sede legale, iscrizione al Registro delle Imprese, P.IVA, informazioni di contatto, estremi delle licenze necessarie per il commercio elettronico, titolo professionale o iscrizione agli albi. Quando le cose iniziano a farsi serie, poi, è indispensabile avere una connessione stabile e scegliere internet per professionisti per valorizzare il business. Vendere online con l’e-commerce significa dettagliare la propria offerta, essere chiari, acquisire pubblico e fidelizzarlo. Per far sì che l’operazione funzioni bisogna dunque ottimizzare al meglio le pagine, inserire un blog aziendale, fare campagne social, Google Ads e sponsorizzate. E, soprattutto, essere venditori affidabili.

Come vendere online senza e-commerce

Esiste infine un modo più semplice e immediato per vendere online, ovvero quello di farlo senza affidarsi all’e-commerce tradizionale. Questa soluzione può risultare utile per chi intende approcciarsi con gradualità alle vendite, provando a far crescere progressivamente il suo business. Quali sono le modalità? Si va dalle più tradizionali, fino ad alcune più recenti. Un esempio può essere quello delle vendite telefoniche, mentre metodi più moderni rispondono a newsletter o e-mail

Prima abbiamo avuto modo di parlare di Facebook, ma è possibile anche integrare WhatsApp nel proprio sito e provare a vendere da lì. Magari utilizzando WhatsApp Business, l’app pensata per i proprietari di piccole aziende e che permette di creare una vetrina virtuale. Vetrine simili sono offerte anche dal sempre più gettonato Instagram e da Google My Business

Insomma, anche senza creare un classico e-commerce, si può iniziare a promuovere con profitto i propri prodotti online.